Le ultime parole famose...si è spezzato il cavo del mio Acer davanti al quale dovevo trascorrere le mie serate 'postsessionediesamiinvernaleandatainbianco'. Di buono in questa giornata c'è stato un sole giallo giallo, un cielo azzurro azzurro, un vento freddo freddo e un mare calmo calmo...una passeggiata tra amiche con acquistini frivoli tanto per tenere su il morale (che ogni giorno tenta di raggiungere il nucleo solido della terra).
Herta Muller mi ha accompagnato nel viaggio della speranza in treno verso la grande città...la trovo straordinaria, non comprendo le critiche di chi definisce il suo romanzo 'illeggibile', Il paese delle prugne verdi è toccante, la parola acrobatica, lo stile funambolico di chi con la penna ci sa fare...fuori da ogni banalità, il tema trattato è fondamentale, importantissimo, una questione di vita, anzi di vite, costrette a convivere nella paura più folle, quella paura, appunto, che può togliere il senno, e può spingere all'esilio, seppur a malincuore. Una dittatura,quella di Ceausescu,la cui violenza (psicologica e non) e volontà di controllo si infiltra anche nel più recondito meandro della dignità umana della persona, che pur di liberarsene,a volte, decide di non esistere più. Altri, invece, come l'autrice, decidono, non meno pericolosamente, di lasciare il paese.

Nessun commento:
Posta un commento